La Malattia Renale Cronica (MRC) è una condizione clinica pericolosa per due motivi:
- può essere il preludio allo sviluppo dell’End Stage Renal Disease (ESRD), cioè lo stadio finale della malattia renale laddove la dialisi e il trapianto costituiscono i trattamenti di prima scelta,
- amplifica il rischio di complicanze cardiovascolari (CV) [1].
Sempre maggiori sono inoltre le evidenze della stretta correlazione fra MRC anche nei suoi stadi iniziali e la comparsa di eventi cardiovascolari. Il paziente con MRC rappresenta infatti un paziente ad alto/altissimo rischio CV nel corso naturale della malattia. [1]
Questo sfavorevole profilo di rischio è giustificato dalla contemporanea presenza di fattori di rischio CV “tradizionali” (ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete mellito di tipo II etc), che costituiscono di per sé causa frequente di MRC, e fattori di rischio CV “peculiari”, più caratteristici del paziente con MRC (disfunzione endoteliale, aumentato stress ossidativo, infiammazione cronica, calcificazioni vascolari, etc).
La MRC pertanto diviene un fattore di comorbidità rilevante per molteplici condizioni cliniche ad alta prevalenza nella popolazione generale e amplifica un rischio ben più ampio di quello tradizionalmente nefrologico.
(fonte: Documento di Indirizzo per la Malattia Renale Cronica del Ministero della Salute)